Dall’alto di Sant’Eleuterio

Stradine ideali per andare in bici nel Salento

Il Salento Bizantino – Dall’alto di Sant’Eleuterio

“Per raggiungere il punto di interesse successivo si risale per un’ultima volta sul groppone del promontorio per circa sei chilometri e per ammirare questa volta la vista verso Ugento, un percorso che sorprenderà i ciclisti che vogliono godere dei profumi della macchia mediterranea, dell’assenza di rumori emessi dai motori a scoppio e delle vedute fantastiche verso occidente…”

Trip summary

Monolite bizantino raffigurante la Madonna della Coltura, Parabita
Monolite raffigurante la Madonna della Coltura, Parabita

Prefazione

Al di la della leggenda che narra del ritrovamento del dipinto raffigurante una Santissima Vergine col bambino di chiara fattura bizantina e che nel 1847 questa Madonna viene proclamata protettrice di Parabita, è curiosa la storia legata all’abbattimento dell’antica cappella a lei consacrata e che lascia intuire come il passare del tempo possa far mutare il ricordo di fatti reali in credenze popolari se non addirittura cancellarli dalla memora.

Nel 1912, dopo che ormai da diverso tempo si fossero evidenziate evidenti crepe nella struttura antica della cappella eretta in onore della Madonna della Coltura, si concluse l’iter burocratico per procedere all’abbattimento e la successiva ricostruzione di quello che sarà l’attuale Santuario. Nel 1913, durante i lavori di smantellamento della cappella, nell’intento di recuperare l’effige raffigurante volto della Vergine col bambino ubicata sull’altare centrale, con enorme sorpresa ci si rese conto che in realtà, quella che doveva essere solo l’effige di un volto si evidenziava essere invece un monolite raffigurante il corpo intero della Madonna.

Cappella eretta in onore della Madonna della Coltura del 1912. Immagine ripresa da https://www.madonnadellacoltura.it/

(per gli approfondimenti dei cenni storici, fare riferimento tra le altre, alle fonti disponibili ampiamente in rete)

Dall’alto di Sant’Eleuterio

In sintesi

Adatto a tutte le tipologie di biciclette dotate di pneumatici che possono percorrere strade sterrate e bianche. Da tenere in considerazione, in caso di pioggia, dei tratti sterrati che possono trasformarsi in fango soprattutto nel segmento successivo a Collepasso per qualche chilometro.

Sentiero nei pressi della cripta bizantina
Sentiero nei pressi della Cripta del Crocefisso

Tutte visibili dal percorso pedalato

Le Cripte a volte non sono direttamente accessibili in bicicletta ma si necessita di percorrere brevissimi tratti addirittura a piedi oppure sono di pertinenza di proprietà private. Bisognerà informarsi sulla possibilità di visita. Sono presenti dei punti di ristoro come masserie adibite ad agriturismo o ristoranti durante tutto l’arco del percorso. Questo l’elenco dei punti di rilievo in ordine di passaggio partendo da Parabita:

  • – Basilica di Parabita
  • – Cripta Santa Marina, Parabita
  • – Cripta grotta Madonna tu Carottu
  • – Cripta Sant’Eleuterio, Parabita
  • – Chiesa San Giacomo, Supersano
  • – Cripta Madonna Coleimanna, Supersano
  • – Chiesa Madonna della Serra, Ruffano
  • – Cripta San Marco in Madonna del Carmine, Ruffano
  • – Cripta del Crocefisso e della Trinità, Ruffano
  • – Chiesa Santa Maria della Croce, Casaranello
  • – Cripta grotta Sant’Ermete, Matino

Presenta diversi dislivelli intensi durante il saliscendi dalla serra ma solo per poche centinaia di metri per volta. Porre attenzione agli attraversamenti di arterie stradali principali con traffico automobilistico prevalente.

Dall’alto di Sant’Eleuterio

Esperienza e sensazioni

Madonna della Coltura

Si parte dalla piazza su cui si affaccia il santuario della Madonna della Coltura per seguire il filo logico della narrazione, quindi, prima di entrare nel santuario, mi sono diretto su quello che, secondo leggenda, dovrebbe essere il luogo del ritrovamento del monolite affrescato da cui si genera il culto della santa patrona di Parabita. In realtà questo luogo non è poi così rilevante ai fini del percorso perchè si tratta di una specie di memoriale dedicato, di recente costruzione e posto a ridosso di una rotatoria stradale trafficata e poco agevole da attraversare,

Portale di ingresso Santuario Madonna della Coltura
Portale di ingresso al Santuario Madonna della Coltura, Parabita

Stele bizantina Madonna della Coltura a Parabita

Palazzo Castriota di Parabita
Centro storico di Parabita

tant’è che, a meno che non siate talmente curiosi da voler vedere con i propri occhi il sito, lascerei perdere questi primi tre chilometri per dedicarsi alla visita del santuario e l’ammirazione della bellissima stele ivi presente. Dalla piazza, prima di puntare verso il punto posto più in alto del Salento, si attraversa il centro storico di Parabita in cerca della prima cripta che è di pertinenza di una abitazione privata (Cripta Santa Marina).

Il sito ancestrale

Subito un bivio per chi pedala: per i più temerari che hanno voglia di farsi uno strappetto più impegnativo e che non si tirano indietro quando si tratta di lasciare la bicicletta a qualche decina di metri dall’obiettivo e proseguire a piedi su un breve sentiero ormai nascosto tra le sterpaglie e scendere qualche metro giù per un dirupo, basta tirare dritto attraversando Via Salentina (arteria comunale tra le principali di Parabita). Si guadagnerà la vista della grotta Madonna tu Carottu. Viceversa, se non si vuole prendere alcun rischio e maggiori impegni fisici, il consiglio è di lasciar perdere e svoltare prendendo la direzione a salire.

Accesso interdetto a Sant'Eleuterio
Lo sbarramento alla Cripta di Sant’Eleuterio

Va da se che da ora in poi, fino a Sant’Eleuterio non si può evitare di “scalare” l’altitudine massima raggiungibile del Salento (circa 197 metri s.l.m.) con l’intento di ammirare le rovine della Cripta che era inglobata in un antico monastero ormai andato perso ma dove un’amara sorpresa ci costringe ad appoggiare la bicicletta in un angolo.

Ingresso alle rovine dell'Abbazia di Sant'Eleuterio
Ingresso alla Cripta di Sant’Eleuterio

Si narra di riti ancestrali della Matonna tu Carottu

Per via della presenza di un cancello che sbarra l’accesso diretto alla cripta (o quel che ne rimane) bisognerà raggiungere il sito in modo furtivo scavalcando i muretti a secco che delimitano una proprietà aziendale. Quello che poteva essere un luogo meraviglioso con vista su ionio e adriatico è invece diventato un crocevia di cancelli e recinzioni per proteggere parchi fotovoltaici, antenne trasmettenti piuttosto che muri di cinta di una vecchia cava dismessa. Peccato per quello che poteva rappresentare ed essere Sant’Eleuterio per il Salento e che invece non è.

Il sito ancestrale della Madonna te lu Carottu, Parabita

San Giacomo

Il percorso prosegue scendendo dal versante sudest della serra, dapprima attraverso la periferia del comune di Collepasso per poi svoltare e costeggiare alla base questo versante tra i più belli di tutta la serra salentina in direzione Supersano e quindi Ruffano.

Strada sterrata a est della serra salentina
Versante est serra salentina

La viabilità a ridosso della serra salentina
Viabilità lungo il costone a est della serra salentina

Tra Bosco e campi coltivati a Supersano
Alle porte di Supersano

Strada gravel posta sulla serra salentina
Serra salentina adatta agli amanti del gravel

Chiesa San Giacomo Supersano
Chiesa di San Giacomo nella proprietà del Casale Sombrino vicino Supersano

E’ un tratto che si caratterizza da lunghi sterrati alternati a stradine asfaltate a misura di bicicletta e che appaga la vista di chi lo attraversa; sulla propria destra il costone verdeggiante della serra, alla propria sinistra un ampio pianoro dedito alla coltivazione.

Lo sguardo a Ovest

Da Supersano si risale nuovamente sulla sommità della serra per seguirla dall’alto, immersi in quello che resta degli uliveti (la xylella impazza anche quì) per ridiscendere in picchiata verso Ruffano dopo aver goduto del belvedere con lo sguardo rivolto ad est ai piedi della Madonna della Serra. Bella e ariosa la piazza su cui si affaccia da un angolo, in pieno centro a Ruffano, la chiesa Madonna del Carmine con l’annessa Cripta.

Un invito a non sporcare
Invito a non sporcare questo angolo di Salento

Bivio verso la Cripta del Crocefisso
Bivio verso la Cripta del Crocefisso

Per raggiungere il punto di interesse successivo si risale per un’ultima volta sul groppone del promontorio per circa sei chilometri per ammirare questa volta la vista verso Ugento, un percorso che sorprenderà i ciclisti che vogliono godere dei profumi della macchia mediterranea, dell’assenza di rumori emessi dai motori a scoppio e delle vedute fantastiche verso occidente.

Lo sguardo a Ovest

Da Ruffano immediatamente si percorrono strade a misura di bicicletta

Del Crocefisso e della Trinità

La cripta del Crocefisso e della Trinità vi sorprenderà dopo qualche gradone basso da risalire spingendo la bicicletta. Siamo ormai alle porte di Casarano (pur trovandoci in agro di Ruffano) in procinto di visitare la chiesa Santa Maria della Croce.

Ingresso alla cripta del Crocefisso e Trinità a Ruffano
Ingresso alla Cripta del Crocefisso

Affreschi bizantini Cripta del Crocefisso e della Trinità
Sguardo agli affreschi bizantini

La volta affrescata con decori bizantini
Dettaglio affresco volta Santa Maria della Croce

Raffigurazioni bizantine
Affreschi bizantini Santa Maria della Croce a Casaranello

Da ora e fino al rientro a Parabita, passando per Matino in cerca dell’ultima cripta, il percorso si snoderà tra vie cittadine.

Dal promontorio di Sant'Ermete a Matino
Promontorio di Sant’Ermete a Matino

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