Sanctus Emilianus imperat!

Pietre del Salento – Sanctus Emilianus Imperat!

“…Ci si sente esausti e sfiancati dalle emozioni letteralmente subite e che continuano a susseguirsi senza sosta, fino all’ultimo metro, senza tregua, attratti da tutto ciò che circonda la torre di Sant’Emiliano. Siete pronti ad affrontare tutto ciò? Non sarà affatto facile…”

Trip summary

Le varianti in evidenza

Prefazione

Il Dolmen “Li Scusi” è uno dei pochi sopravvissuti alla barbarie e all’incoscienza dell’uomo. Nel territorio tra Minervino di Lecce e Giurdignano (Le), ne esistevano diversi con dimensioni molto più imponenti. Uno dei primi studiosi della provincia di Lecce a parlare delle numerose strutture megalitiche scomparse fu il Professor Cosimo De Giorgi che nei primi del Novecento ne aveva individuate alcune completamente distrutte.

Il grande megalite di Minervino è situato nell’omonima località, che nel dialetto locale indica appunto un’area “nascosta”. Osservando l’ingresso del Dolmen rivolto verso Est e il foro posto sul lastrone centrale, si è ipotizzato che questa sua particolare disposizione fosse destinata a svolgere una funzione legata ai culti solari. A sostegno di questa teoria vi è un evento straordinario che si verifica durante il solstizio d’estate. Infatti, pochi minuti dopo mezzogiorno, i raggi del sole penetrano attraverso il foro illuminando il centro dell’ingresso.
È uno spettacolo che si ripete ogni anno e che merita di essere visto almeno una volta nella vita!

(per gli approfondimenti dei cenni storici, fare riferimento tra le altre, alle fonti disponibili ampiamente in rete)

Sanctus Emilianus imperat!

In sintesi

Subito dico che è un percorso da affrontare con molta cautela e spirito di adattamento soprattutto a chi è abituato a pedalare su strade e sentieri consolidati. Le difficoltà da superare ci sono eccome, ma non sono insormontabili. Il racconto parte da Giurdignano e percorre un primo anello di circa otto chilometri senza allontanarsi mai troppo dal borgo.

Giurdignano

Successivamente si snoda su stradine e sentieri secondari con fondi che passano dall’asfalto alla ghiaia, dall’erba alla pietra, un paio di chilometri abbondanti pedalati su strade comunali attraverso Uggiano La Chiesa e Cerfignano. Da quì il discorso cambia, avvicinarsi al mare attraversando la costa selvaggia portandosi dietro la bicicletta non sarà facile.

Menhir di San Giovanni Malcantone, Uggiano la Chiesa

Sono presenti dei punti di ristoro come masserie adibite ad agriturismo o ristoranti/resort sul percorso pedalato.

Questo l’elenco dei punti di rilievo in ordine di passaggio partendo da Giurdignano:

  • Menhir gemelli, Giurdignano
  • Menhir San Paolo, Giurdignano
  • Menhir Vicinanze 1, Giurdignano
  • Menhir Vicinanze 2, Giurdignano
  • Parco dei Megaliti e Dolmen Stabile, Giurdignano
  • Dolmen Ore, Giuggianello
  • Dolmen Grassi, Giurdignano
  • Dolmen Chiancuse, Giurdignano
  • Mura megalitiche, Giurdignano
  • Menhir M. di Costantinopoli, Giurdignano
  • Dolmen Li Scusi, MInervino
  • Menhir Monticelli, Minervino
  • Menhir di San Giovanni Malcantone, Uggiano la Chiesa
  • Menhir Croce, Cocumola
  • Menhir Pizzilonghi, Cocumola
  • La Marmitta dei Giganti, Uggiano La Chiesa
  • Torre Sant’Emiliano, Uggiano la Chiesa
  • Menhir Madonna del Rosario, Giurdignano

Adatto a biciclette attrezzate per percorrere tratti particolarmente sconnessi e pietrosi ma la lunghezza ridotta consente di optare per la percorrenza a piedi portandosi dietro la bicicletta. Chi vorrà avventurarsi e raggiungere la costa sottostante la Torre di Sant’Emiliano dovrà mettere in conto di dover affrontare sentieri poco adatti alla percorrenza in bici. Per avvicinarsi ad alcuni menhir o dolmen bisognerà lasciare i margini della strada per addentrarsi in qualche appezzamento terriero, nulla di particolarmente complicato o illecito ma, laddove necessario, bisognerà, anche quì, scendere dalla bici e superare a piedi i pochi metri di eventuali ostacoli incontrati. Attenzione lungo i sentieri boschivi dove sono da affrontare strettoie di vegetazione. I dislivelli sono brevi ma marcati e sdrucciolevoli poco dopo Cerfignano e nella valle dell’Idro. Porre attenzione agli attraversamenti di arterie stradali principali con traffico automobilistico prevalente, soprattutto sulla litoranea adriatica per chi sceglie di non avventurarsi nel mondo delle pietre della costa.

Sanctus Emilianus imperat!

Esperienza e sensazioni

tutto questo insieme, ti invoglia ad impostare un ritmo di pedalata rilassato per godersi i colori forti della primavera salentina. Siamo a ovest del canale d’Otranto, in un area famosa per essere considerata il giardino megalitico d’Italia.

Infatti, in poco meno di tredici chilometri si inanellano ben dieci realtà megalitiche.

Il giardino megalitico

Il percorso si snoda, come diversamente non poteva essere, su stradine secondarie silenziosissime dove il querulo delle poiane è facilmente distinguibile a fronte del vento leggerissimo che accarezza l’erba cresciuta abbondantemente.

Si, la primavera è uno di quei periodi in cui tutta la natura esplode fragorosamente da queste parti. Tra i megaliti spicca, per emozione resa, quello del Dolmen Stabile che segna anche la fine del dolce sonnecchiare dei primi colpi di pedale…

Dolmen Stabile, Giurdignano

I fiori contrastano questa predominanza del verde, rosso, giallo, violetto e bianco, a chiazze monocolore oppure miscelate tra loro senza farci mancare il marrone intenso dei campi appena arati. In mezzo menhir e dolmen, insomma, una bulimia di distrazioni.

Un altro sussulto lo fornisce la vista del dolmen Li Scusi che, unitamente al già citato dolmen Stabile, costituiscono dei capisaldi di importanza storica, importanza percepibile grazie alle loro dimensioni e le imperiose posture.

Uggiano La Chiesa

Cerfignano

Cocumola

Dolmen Li Scusi

L’arrivo a Cerfignanio segna la fine di un racconto e ne inizia uno, senza alcun dubbio, ancora più imperioso.

D’improvviso i colori caldi della vegetazione lasciano spazio a quelli freddi della pietra calcarea bianca in forte contrasto col blu profondo del mare. Nessun preavviso a riguardo, semplicemente appare improvvisamente il canale d’Otranto. La vegetazione si inchina e lascia inesorabilmente spazio alla pietra indomata, selvaggia, forgiata dal vento e dalla pioggia. In modo ingannevole il percorso asfaltato ci introduce in questa realtà in senso parallelo rispetto al mare a cui mostriamo il fianco destro.

Masseria Grande, Cerfignano

Senza alcun dubbio però bisognerà esser disposti a lasciare tutto il comodo offerto dalle stradine secondarie per affrontare un’esperienza impagabile, ovvero attraversare uno dei luoghi più iconici e selvaggi del Salento in bicicletta!

Osservare da lontano Sant’Emiliano mette già in soggezione, Porto Badisco (quì approdò Enea) acuisce ulteriormente le emozioni provate, amplificando quella sensazione di esser piccoli di fronte a due entità che si sfidano e si contrastano come titani.

Attraverso la pineta di Porto Badisco

Torre Sant’Emiliano

Mentre noi perdiamo il senso della distanza percorsa e del tempo scandito, il mare blù profondo oggi si è acquietato, ma basta osservare i monoliti dalle forme arrotondate, ammassati gli uni sugli altri al confine di esso per capire che quì le forze in campo sono enormi.

Marmitta dei Giganti

La marmitta dei giganti è figlia di questa realtà e poterla osservare è sì frutto della tenacia di chi fortemente vuol farlo ma è complicato, maledettamente complicato esaudire questo desiderio portandosi dietro una bicicletta. Emozionante, maledettamente emozionante riuscirci…

Quando pensi di aver provato e visto tutto quello che era possibile vedere, una volta usciti da questo contesto, ci si ritrova viceversa a pedalare su strade bianche e rosse per circa nove chilometri, spezzati da altre benedette complicazioni nel percorrere la valle dell’Idro a partire dalla sorgente.

Un’ambientazione ancora una volta diversa dalle altre. Anche qui, una discesa ripida e molto pietrosa su un sentiero che porta in fondo valle, meno male che dura non più di cento metri prima che il verde della vegetazione rigogliosa prenda il sopravvento su queste pietre del Salento.

Siete pronti ad affrontare tutto ciò? Non sarà affatto facile…

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